1996, Panathlon

Noi ardiamo di ringraziarti ancora:
non solo per l'amicizia bella
che ci hai profuso
da vero panathleta,
ma per una lezione.
Di umanità, serietà, tenacia.
Di trapasso dall'oscuro al chiaro.
Ci hai insegnato
a non sporcare la parola data
a non attraversare l'esistenza ad occhi spenti
a non giocare con la vita e i mali suoi
a far coincidere l'uomo con le sue parole
a dare colore ai giorni
a restare come siamo,
nella verità,
portandone gli insulti come un trofeo.
Di noi perciò ciascuno reca l'impronta
tua, compagno caro di un cammino
folto, non privo di fatica,
ma inobliabile.

Voi sapete che, prima di essere Presidente dell'Ascoli, io sono un ascolano, e fare qualcosa per la nostra città è qualcosa che mi dà fascino e mi dà veramente tanta gioia.

Costantino Rozzi